PREMIO DI ARCHITETTURA MARIO BONI
PREMIO PER IL MIGLIOR LAVORO DI DIPLOMA
ACCADEMIA DI ARCHITETTURA DI MENDRISIO, UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA
Il Premio di Architettura Mario Boni
Il Premio Boni commemora la figura di Mario Boni, impresario edile nato a Lugano nel 1950 e prematuramente scomparso nel 1998.
Il premio viene attribuito a uno studente o una studentessa dell'Accademia di architettura dell'Università della Svizzera italiana.
Il Premio rivolge particolare attenzione a quei progetti che hanno saputo ben integrare al loro interno la sensibilità rispetto al territorio, la qualità di vita degli spazi individuali e collettivi, la ricerca sui caratteri costruttivi e strutturali e la qualità ed efficacia della rappresentazione.
Il Premio, è il primo della storia dell’Accademia, assegnato fin dal 2002.

Mario Boni (1950-1998)
Una nota biografica
Mario Boni nasce il 3 maggio 1950 a Lugano, terzo figlio di Eligio ed Erica Boni. Come le sorelle Bona e Giusi, vi frequenta le Scuole Elementari Comunali.
Prosegue gli studi secondari nei collegi Don Bosco di Maroggia e Maria Hilf di Svitto.
Perfeziona la lingua tedesca a Stoccarda in ambito commerciale.
Tornato in Ticino, consegue il Diploma di Disegnatore edile e di Assistente tecnico alla Scuola Superiore di Trevano e successivamente il Diploma di Impresario costruttore. Dopo un soggiorno londinese, affianca il padre sui cantieri, per poi iniziare l'attività in proprio e con la ditta Boni-Foglia.
Da bambino, nei suoi giochi creativi dà vita ad ardite costruzioni e una precoce passione per l' elettrotecnica lo porta a diventare attivo radioamatore.
Persona aperta e sensibile al prossimo, si dedica volentieri a persone portatrici di handicap.
È membro del Lions Club Lugano.
A soli 47 anni, nel gennaio del 1998, muore precocemente dopo sofferta malattia.
Lascia due figlie, Susanna Forte-Boni e Martina Archetti.
Alcuni cantieri:
- Casa Boni-Niggeler, Via al Roccolo, Massagno (Architetti Campi-Pessina)
- Ristrutturazione case nel nucleo di Pregassona
- Casa d'appartamenti, via alle Scuole 16, Cassarate (Arch. Giudici)
- Casa d'appartamenti, via Molinazzo 21, Viganello (Architetti Sergio Grignoli e Attilio Panzeri)
- Lavori di ristrutturazione Ospedale San Giovanni, Bellinzona
- Case a schiera, Via Praccio, Massagno (Architetti Campi-Pessina)
- Ristrutturazione Casa Boni, Biogno di Breganzona (progetto preliminare Architetti Reinhart-Reichlin)
L'Accademia di architettura di Mendrisio*
Fin dalla sua nascita in seno all’Università della Svizzera italiana, l’Accademia di architettura persegue e promuove, con forza e con continuità, la cultura del progetto, ovvero la padronanza di quel processo che attraverso la conoscenza, la prassi e la tecnica necessarie genera l’atto creativo: dall’intuizione alla realizzazione. Su questo cardine, e con l’obiettivo di rispondere alle sollecitazioni della cultura contemporanea, si basa la sua attività didattica, che la qualifica e la distingue sul territorio svizzero e in tutta Europa.
Nel suo lavoro quotidiano ‒ nelle aule, negli atelier, negli istituti di ricerca, nelle numerose attività culturali che propone al pubblico ‒ la nostra scuola, a oltre vent’anni dalla sua fondazione, è in grado di sollevare questioni che pur muovendo dalle più strette competenze disciplinari si aprono poi agli scenari sociali, filosofici e politici in cui l’architettura opera. L’apertura mentale che in questo modo intendiamo sviluppare nei nostri allievi, la capacità critica e un approccio creativo mai disgiunto dal pensiero razionale sono la strada giusta, percorsa e confermata nel tempo, per preparare i futuri architetti alla complessità della pratica progettuale. I maestri del Moderno hanno saputo farlo in tempi non meno convulsi dei nostri, rimanendo perciò un modello cui costantemente riferirci e un esempio al quale siamo moralmente vincolati.
L’Accademia è nata ed è profondamente radicata in Ticino, Cantone-ponte tra le culture del Nord e del Sud: una condizione geografica, linguistica e culturale straordinariamente favorevole per praticare e produrre qualità nel mondo globalizzato. In questo senso il cosmopolitismo, ulteriore tratto che caratterizza da sempre la nostra scuola, resta per noi un valore imprescindibile, che anno dopo anno ribadiamo nella scelta sempre più variegata del corpo docente come nell’accoglienza che riserviamo agli studenti provenienti da ogni parte del mondo.
* Fonte: arc.usi.ch, accademina, benvenuto
Tema del lavoro di diploma 2025

Lisbona, sponda sud: l'estuario al centro*
L'area metropolitana di Lisbona, creata nel 1991 e rivista nel 2003 e nel 2008, aggrega il Municipio di Lisbona ad altri circostanti in una nuova figura sovramunicipale. A nord del Tejo i comuni di Loures, Vila Franca de Xira, Odivelas, Amadora, Mafra, Sintra, Cascais e Oeiras; a sud, Almada, Seixal, Barreiro, Montijo, Moita, Alcochete, Palmela, Sesimbra e Setúbal (questi ultimi tre gli unici senza affaccio al fiume). In questo nuovo contesto l'estuario del Tejo (chiamato “Mar da Palha”) sta al centro dell'area metropolitana di Lisbona. Nonostante un'amministrazione territoriale (che riguarda quasi 3 milioni di persone su un territorio di circa 2700 km2) attenta a temi quali la mobilità, i trasporti, la strategia economica e industriale, nella pratica questo spazio enorme risulta privo di strumenti di gestione adeguati alla sua dimensione.
Le dinamiche recenti del mercato immobiliare di Lisbona - con offerte di qualità in termini di servizi, spazi pubblici e cultura - hanno determinato un movimento centrifugo della popolazione verso i comuni più periferici, inaugurando così un nuovo modello metropolitano maggiormente policentrico.
Le precedenti dinamiche urbanistiche avevano disegnato un estuario molto asimmetrico, con una sponda nord ricca, nobilitata da attività “pulite”, e una sponda sud povera, industriale, dormitorio della capitale. La decisione recente di costruire il nuovo aeroporto ad Alcochete potrà in futuro accentuare le già intense relazioni fra le due sponde, aprendo a una maggiore coesione territoriale. Ma oggi le due sponde rimangono ancora lontane, divise da preconcetti e disuguaglianze concrete, mentre le meravigliose architetture e infrastrutture dismesse lungo la sponda sud giacciono abbandonate nel cuore di un'estesa area dominata da un parco e una riserva naturale.
Dare un nuovo significato a una ventina di luoghi, immaginare un futuro che li metta in relazione tra loro e con la città di Lisbona è la sfida che proponiamo per il Diploma 2025.
Direzione
- João Nunes
- João Gomes da Silva
Professori di Diploma
- Francisco e Manuel Aires Mateus
- Walter Angonese
- Valentin Bearth
- Riccardo Blumer
- Frédéric Bonnet
- Yvonne Farrell & Shelley McNamara
- Kersten Geers
- Anne Holtrop
- Carla Juaçaba
- Quintus Miller
- João Nunes e João Gomes da Silva
- Martino Pedrozzi
- Muck Petzet
- Eva Prats
- Jonathan Sergison
Coordinamento
- Monica Sciarini
- Lorenzo Fassi
- Beatriz Arcari
* Fonte: arc.usi.ch, didattica, diploma
Lisbon, South Shore: the Estuary at the Centre*
The Lisbon metropolitan area, created in 1991 and revised in 2003 and 2008, merged the Municipality of Lisbon with other surrounding areas into a new supra-municipal entity. To the north of the Tagus are the municipalities of Loures, Vila Franca de Xira, Odivelas, Amadora, Mafra, Sintra, Cascais and Oeiras; to the south, are Almada, Seixal, Barreiro, Montijo, Moita, Alcochete, Palmela, Sesimbra and Setúbal (these last three being the only ones without a view of the river). In this new context, the Tagus estuary (known as the Mar da Palha) is at the centre of the metropolitan area of Lisbon. Despite a territorial administration (comprising almost 3 million people in a territory covering some 2700 km2) attentive to issues such as mobility, transport, economic and industrial strategy, in practice this huge space lacks management tools appropriate to its size.
The recent dynamics of the Lisbon real-estate market - with quality offerings in terms of facilities, public spaces, and culture - have prompted a centrifugal movement of the population towards the more peripheral municipalities, so leading to a new, more polycentric metropolitan model.
Earlier urban dynamics had drawn a very asymmetrical estuary, with a rich north bank, ennobled by “clean” activities, and a poor, industrial south bank with the dormitory suburbs for the capital. The recent decision to build the new airport at Alcochete may in future accentuate the already intense relations between the two shores, ensuring greater territorial cohesion. But today the two shores still remain far apart, divided by preconceptions and concrete inequalities, while the wonderful abandoned architecture and infrastructures along the south shore lie abandoned in the heart of an extensive area dominated by a park and a nature reserve.
Giving a new significance to some twenty places, imagining a future that connects them to each other and to the city of Lisbon, is the challenge we propose for the 2025 Diploma.
Director
- João Nunes
- João Gomes da Silva
Professors in charge
- Francisco e Manuel Aires Mateus
- Walter Angonese
- Valentin Bearth
- Riccardo Blumer
- Frédéric Bonnet
- Yvonne Farrell & Shelley McNamara
- Kersten Geers
- Anne Holtrop
- Carla Juaçaba
- Quintus Miller
- João Nunes e João Gomes da Silva
- Martino Pedrozzi
- Muck Petzet
- Eva Prats
- Jonathan Sergison
Coordination
- Monica Sciarini
- Lorenzo Fassi
- Beatriz Arcari
* Source: arc.usi.ch, courses, diploma